In questo quaderno proponiamo una questione prioritaria che si impone nell’Agenda 2030, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel mese di settembre del 2015 e che indica il lavoro da fare, nella comunità internazionale, nei prossimi anni: la sostenibilità ambientale, i cambiamenti climatici nel pianeta, il riscaldamento globale, l’utilizzo razionale delle risorse naturali ed energetiche.
È un settore importante per la cooperazione internazionale e, sempre di più, si impone nell’Agenda planetaria come una priorità da considerare in ogni tipologia di intervento. La consapevolezza dei limiti dello sviluppo inteso come crescita economica impone il considerare il tema della sostenibilità come fondamentale.
Vi è ancora una grande carenza che riguarda l’inadeguatezza degli investimenti e la coerenza degli interventi condizionati dalla concorrenza internazionale per il controllo delle risorse naturali e dalla libertà di inquinamento che troppi stati ancora permettono.
Entro il 2030, il numero di giornate con temperatura superiore ai 35 gradi (il limite oltre il quale lavorare o studiare diventa difficile) aumenterà a tal punto da rendere non più abitabili vaste aree del Mediterraneo e dell’Asia del Sud. Con effetti su fenomeni come le migrazioni che faranno impallidire il ricordo degli sbarchi. Tra soli dodici anni potremmo aver sfondato la soglia dei 2 gradi di incremento nelle temperature medie rispetto all’inizio della rivoluzione industriale. Soglia oltre la quale c’è il piano inclinato di una mutazione di cui non avremo più controllo.