In questo Quaderno affrontiamo il tema della salute mentale nella cooperazione internazionale presentando l’esperienza che Armadilla sta realizzando in Libano.
Il benessere mentale è una componente essenziale della definizione di salute data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Una buona salute mentale consente agli individui di realizzarsi, di superare le tensioni della vita di tutti i giorni, di lavorare in maniera produttiva e di contribuire alla vita della comunità. Nonostante queste premesse, a livello globale bisogna ancora lavorare molto per garantirle il giusto spazio. È necessario invertire prima di tutto molte tendenze problematiche: i servizi e le cure nell’ambito della salute mentale, che vengono troppo spesso dimenticati, le violazioni dei diritti umani e la discriminazione di cui sono vittime le persone con disturbo mentale o con disabilità psicosociali.
L’Oms ha approvato un piano d’azione in cui l’espressione “disturbi mentali” designa un insieme di problematiche mentali e del comportamento comprese nella Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati (ICD-10). Includono i disturbi che generano un elevato carico di malattia, come ad esempio la depressione, i disturbi affettivi bipolari, la schizofrenia, i disturbi d’ansia, la demenza, i disturbi correlati all’uso di sostanze psicoattive, i deficit intellettivi e i disturbi dello sviluppo e del comportamento, che di solito si manifestano durante l’infanzia e l’adolescenza, incluso l’autismo. Nei confronti della demenza e dei disturbi correlati all’uso di sostanze psicoattive potrebbero rivelarsi necessarie alcune strategie di prevenzione in aggiunta a quelle esistenti. A seconda del contesto locale, alcuni individui e gruppi sociali sono considerati molto più a rischio. Tra questi gruppi vulnerabili possiamo individuare i membri delle famiglie che vivono in situazioni di povertà, le persone affette da malattie croniche, i neonati e i bambini abbandonati e maltrattati, gli adolescenti che fanno uso per la prima volta di sostanze psicoattive, le minoranze, le popolazioni indigene, le persone anziane, le vittime di discriminazioni e violazioni dei diritti umani, persone LGBTQ+, i prigionieri e le persone che vivono situazioni di conflitto, catastrofi naturali o altre emergenze umanitarie.
Armadilla ritiene cruciale questo ambito del settore delle disabilità e da anni favorisce, con la preziosa collaborazione di partner e esperti italiani, interventi per la formazione del personale locale e per far conoscere metodi e strumenti di cura da loro applicati.