In questo Quaderno vogliamo aggiornare informazioni e analisi sulla situazione in Siria in particolare le attività di cooperazione per la promozione di partenariati territoriali.
In Siria Armadilla opera dal 2004 in attività che hanno come partener locale l’associazione Zaharet Al Madan – ZAM. Collabora, inoltre, con OCHA, Ufficio di Coordinamento delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari e con UNICEF, ufficio Otto per Mille della Chiesa Valdese Italiana, Agenzia Italiana Cooperazione Sviluppo e la Provincia Autonoma di Trento, per la realizzazione di un programma di assistenza umanitaria nell’area di Damasco, che prevede aiuti alimentari e interventi di protezione dell’infanzia per circa 1200 famiglie colpite drammaticamente dalle conseguenze del conflitto.
Nell’area di Damasco si sono rifugiate milioni di persone che, costrette ad abbandonare le loro case, cercano di sfuggire alla violenza del conflitto. Armadilla gestisce insieme a ZAM un centro sociale, che in questi ultimi anni è diventato un punto di riferimento fondamentale per le famiglie che lì trovano sostegno e protezione.
Grazie a questo programma realizzato in collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite, le famiglie più vulnerabili hanno ricevuto per anni, kit alimentari mensili che hanno contribuito a migliorare le condizioni di accesso al cibo che a causa del protrarsi del conflitto sono sempre drammatiche e urgenti. Il progetto permette anche di realizzare delle importanti attività di supporto psico-pedagogico per i bambini, che in maniera più traumatica vivono le conseguenze del conflitto sperimentando il senso di disorientamento e mancanza di sicurezza.
La Chiesa Valdese collabora con i fondi dell’Otto per Mille con la provincia Autonoma di Trento e l’Agenzia Italiaa Cooperazione Sviluppo alle attività di aiuti umanitari che Armadilla sta realizzando in Siria nell’area di Damasco, per dare una risposta immediata ai bisogni più urgenti della popolazione.
Grazie a questa collaborazione, Armadilla sostiene il partner locale ZAM, nel suo sforzo di ricostruire relazioni di pace attraverso aiuti umanitari di emergenza e, soprattutto di supporto psicologico a vittime di traumi provocati dalla guerra, dai lutti familiari e dallo sradicamento dalle loro comunità di origine.