A cura di Paola D’Angelo
In questo Quaderno proponiamo il tema della parità di genere e il ruolo della cooperazione italiana per raggiungere tale obiettivo proposto nell’agenda 2030. Le indicazioni operative che riguardano la cooperazione italiana sono contenute nelle linee guida di cui proponiamo una breve sintesi.
Le disparità che riguardano l’inesistenza di pari opportunità tra uomini e donne è un problema che rende più difficile il raggiungimento di tutti gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile proposti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “È internazionalmente riconosciuto che l’uguaglianza di genere e l’empowerment di donne, ragazze e bambine sono una precondizione essenziale per l’eradicazione della povertà e per la costruzione di una società globale basata sullo sviluppo sostenibile, la giustizia sociale e i diritti umani. Questo significa che le discriminazioni legate al genere, che persistono in tutto il mondo, anche se in forme e dimensioni diverse, devono essere percepite non solo come ostacolo al godimento dei diritti umani di donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini ma come fattore chiave da superare ed eliminare affinché si possa raggiungere il progresso economico e sociale…”. Tra le iniziative promosse dall’Onu contro la disparità di genere c’è la costruzione di una serie di 72 indicatori di genere, volti a monitorare la situazione mondiale e dei singoli paesi in materia. L’obiettivo è quello di trasformare le promesse in realtà misurando costantemente i progressi raggiunti. Anche per quanto riguarda l’Italia, per esempio, si riscontra che meno della metà degli indicatori utili al monitoraggio degli obiettivi che includono una prospettiva di genere dell’Agenda 2030 sono disponibili. Mancano indicatori sul mercato del lavoro, i dati sul tasso di disoccupazione femminile, il rapporto tra genere e povertà, violenza fisica e sessuale, l’accesso delle donne agli asset di sviluppo, l’indice del rapporto tra genere e ambiente. Queste lacune sono fondamentali considerato che gli obiettivi dei piani europei e nazionali di ripresa e rilancio sono orientati alla trasformazione verde e digitale, alla riduzione delle disuguaglianze e un incentivo economico e lavorativo per i cittadini europei. Risulta pertanto evidente come la raccolta di questi dati e la loro pubblicazione sia urgente e determinante per misurare gli effetti delle politiche e degli investimenti.
“…Durante la pandemia da COVID-19, gli avanzamenti nella parità di genere conquistati nei decenni, sempre a fatica, hanno dimostrato molta fragilità: in pochi mesi sono aumentate le disuguaglianze economiche e sociali, la violenza di genere, la difficoltà ad accedere a servizi sanitari di base per la salute sessuale, riproduttiva e materna. Allo stesso tempo, mentre le donne risultano sproporzionatamente in prima linea nella cura della famiglia (minori, malati ed anziani) e nei servizi sanitari e di assistenza, si restringono gli spazi economici e partecipativi, vanificando anni di progressi raggiunti, soprattutto, ma non solo, in paesi in via di sviluppo. Per questo motivo appare ancor più necessario identificare linee guida che puntellino il raggiungimento di un’eguaglianza effettiva, partecipativa e duratura e la protezione delle donne e delle ragazze che vivono in condizione di vulnerabilità ed esposizione al rischio di violenza…”.
Le nuove “Linee Guida su Uguaglianza di Genere e Empowerment di Donne, Ragazze e Bambine (2020-2024)”, proposte dalla cooperazione italiana, si rivolgono a tutti gli attori del
sistema Italia, come previsto dalla legge 125/2014, Capitolo VI, e si applicano a tutti i progetti e programmi finanziati e/o cofinanziati dall’Italia.
Armadilla condividendo le indicazioni di tale documento si impegna a proporle ai propri partner di cooperazione e a contribuire a renderle operative nella realizzazione dei progetti nei paesi in cui è operativa.