I primi ricordi di cooperazione tra Armadilla e l’associazione Zahret Al Madan – ZAM – ci portano nel quartiere di Hajar Al Aswad dove, con il supporto della Fondazione Charlemagne, nel 2008, si è costruito un centro comunitario dove poter realizzare attività di cura, riabilitazione e inclusione sociale di bambini con disabilità e per le loro famiglie progetti produttivi in diversi settori.
Centro ZAM a Hajar Al- Aswad
La guerra, dal 2011, ha obbligato queste famiglie ad abbandonare il centro e ad organizzarsi nel quartiere più sicuro di Midan.
Qui le famiglie del Centro Zam hanno continuato a svolgere un importante compito di appoggio a migliaia di famiglie sfollate. Oltre 1.000 famiglie ricevono da sette anni assistenza materiale e protezione. Due situazioni completamente differenti che, in modo diverso, consentono ancora oggi a migliaia di persone di rimanere aggrappate al futuro, sapendo di potersi affidare, anche nei momenti più duri, a una comunità di riferimento, in grado di mantenere vive relazioni che un giorno saranno alla base di rapporti di pace. In questo link una descrizione dei progetti realizzati :
http://report.ottopermillevaldese.org/a-portata-di-clic/
Oggi la bella notizia che gli “invasori” dell’ISIS sono stati costretti ad abbandonare la zona di Hajar Al Aswad e di Yarmouk e le periferie di Damasco tornano ad essere zone sicure per la popolazione civile.
Purtroppo il bellissimo Centro ZAM è stato quasi completamente distrutto e occorrerà ricostruirlo affinché la speranza di pace e di benessere per le generazioni future diventino progetti concreti di sviluppo umano sostenibile. Un video girato giorni fa nel quartiere :
Cancellare le immagini di distruzione e di morte e ridare vita a ciò che da troppi anni la popolazione di Yarmouk e Hajar Al- Aswad sogna: vivere in pace, lavorare e studiare per creare una comunità in cui i diritti di tutti siano rispettati.
Per questo al più presto Armadilla e ZAM ricostruiranno il Centro comunitario e la rete solidale che in questi anni ha garantito sopravvivenza e sogni di migliaia di siriani.