Cosa succede quando la crisi climatica colpisce Paesi che vivono un disastro sociale, politico ed economico come il Libano o la Siria? Quali strumenti abbiamo per invertire la rotta?
Oggi continuiamo un discorso avviato nell’ultima pagina del nostro Diario Siriano, dedicata al clima, insieme a una figura centrale per la consapevolezza e la sensibilizzazione a proposito della crisi climatica, ovvero Michael Haddad, ambasciatore di UNDP per l’azione climatica.
Quando parliamo della regione mediorientale, parliamo della regione più colpita dai cambiamenti climatici. Abbiamo tre elementi in particolare da ricordare: il primo è l’aumento delle temperature. In alcune aree del Golfo, per la prima volta in assoluto abbiamo raggiunto i 60-62 gradi. Il secondo è che parliamo dell’area più povera d’acqua al mondo. Infine, l’85% del nostro cibo dipende dagli altri. Insomma, quando parliamo di questa regione e delle nostre città, la dipendenza dal cibo, la scarsità d’acqua e l’aumento delle temperature ci mettono nella categoria delle persone più colpite al mondo.
Quali strumenti, quali idee e quali prospettive abbiamo di fronte in questa regione?