L’offensiva dell’alleanza Fatah al-Mubin, guidata da Hayat Tahrir al-Sham, prosegue nel nord-ovest. Dopo la conquista di Aleppo, l’attenzione si concentra su Hama, dove i ribelli avanzano lentamente. Oltre 700 persone sono morte in una settimana di combattimenti. La situazione peggiora con la conquista da parte di HTS di snodi strategici come le strade Hama-Salamiyah e Hama-Raqqa. Nel frattempo, le forze curde delle SDF resistono a Manbij, sotto attacco delle milizie filo-turche. A est, nella regione di Deir ez-Zor, l’instabilità cresce: l’enclave governativa di Khashar è tornata sotto controllo siriano, ma gli Stati Uniti hanno colpito postazioni filo-iraniane.
La tregua con Israele è sempre più fragile. Gli attacchi israeliani hanno ucciso 21 persone negli ultimi giorni, alimentando il clima di insicurezza, soprattutto nel sud. Molti sfollati rientrati nelle proprie case stanno fuggendo nuovamente. Per molti analisti, l’accordo sembra favorire solo Israele, lasciando il Libano in una posizione di vulnerabilità.
Israele ha intensificato i bombardamenti, colpendo scuole gestite da UNRWA a Bureij e Zeitoun, un campo di rifugiati a Nuseirat, e l’ospedale Kamal Adwan a Beit Lahiya. Gli attacchi hanno ucciso decine di persone, inclusi bambini, e distrutto strutture vitali. Gaza vive una crisi umanitaria estrema, ma le violazioni dei diritti umani sembrano normalizzarsi in un contesto che non offre vie d’uscita.
Questo podcast sostiene la risposta umanitaria alla crisi in Libano da parte dell’ONG italiana Armadilla, che sta intervenendo in due rifugi allestiti in luoghi sicuri a Sarba e Tanbourit, nel sud del Libano, assistendo circa 1200 persone al giorno. Puoi sostenerla anche tu su https://www.armadilla.coop/libano24