#297 – Verso casa, a sud

Il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano è al suo secondo giorno, ma la situazione resta fragile. Mentre gli sfollati tornano verso le loro case, molti trovano distruzione e servizi inesistenti, come a Tiro, dove 30.000 persone sono senza acqua. Israele mantiene restrizioni ai movimenti con la forza: a Markaba e Kfarchouba sono stati segnalati colpi di carri armati e droni israeliani contro civili, mentre droni israeliani hanno colpito un presunto sito di Hezbollah a Tibni, definito dal Libano una grave violazione della tregua.  

Il fragile accordo lascia irrisolte questioni chiave, come il ritiro di Israele e il disarmo di Hezbollah, mentre prevede una libertà d’azione per Israele in caso di percepite violazioni, aumentando il rischio di escalation. Gli Stati Uniti, che emergono come protagonisti, hanno rafforzato la loro influenza in Libano, ma le ambiguità dell’accordo fanno pensare a una tregua temporanea, non a una soluzione duratura.

Intanto, a Gaza, la guerra si intensifica. Gli attacchi israeliani hanno ucciso 21 persone, colpendo duramente Beit Lahiya, Jabalia, Khan Younis e Rafah. Con un fronte in meno, il governo israeliano sembra concentrarsi su Gaza, alimentando timori di un’escalation su una popolazione già stremata da un anno di assedio. La tregua in Libano rischia così di essere una parentesi isolata in un conflitto regionale che rimane drammaticamente aperto.

Questo podcast sostiene la risposta umanitaria alla crisi in Libano da parte dell’ONG italiana Armadilla, che sta intervenendo in due rifugi allestiti in luoghi sicuri a Sarba e Tanbourit, nel sud del Libano, assistendo circa 1200 persone al giorno. Puoi sostenerla anche tu su https://www.armadilla.coop/libano24

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