#295 – Beirut tra fuoco e speranza

La giornata odierna è stata segnata da intensi bombardamenti israeliani su Beirut e le sue periferie, nonostante le trattative per un cessate il fuoco mediato dagli USA. Questa mattina, nuovi ordini di evacuazione hanno interessato Bourj al-Barajneh e Ghadir, seguiti da attacchi che hanno distrutto un edificio di quattro piani che ospitava sfollati. Nel pomeriggio, bombardamenti hanno colpito aree centrali come Nouweiry, uccidendo 5 persone e ferendone 26.

Alle 17, Israele ha minacciato di attaccare filiali di Qard al-Hassan, considerate da Israele legate a Hezbollah, provocando evacuazioni a Tiro e Saida. Successivi attacchi hanno colpito quartieri centrali e periferici di Beirut, come Mazra’a, Barbour e Mar Elias, causando altre vittime. Secondo Hezbollah, queste aree non ospitano infrastrutture del partito.

Il gabinetto di guerra israeliano si è riunito per discutere la proposta di tregua, mentre si attende la risposta del governo libanese. Il nodo resta la richiesta israeliana di mantenere truppe nel sud del Libano e riservarsi il diritto di rompere l’accordo unilateralmente. Intanto, il ministro della Difesa israeliano Katz ha dichiarato di voler proseguire le operazioni offensive.

A Gaza, gli aerei giordani hanno lanciato 7 tonnellate di aiuti umanitari nel nord della Striscia, un gesto simbolico di fronte a una crisi senza precedenti. Intanto, il ministro israeliano Bezalel Smotrich ha proposto l’annessione della Striscia e una “emigrazione volontaria” per dimezzare la popolazione palestinese. Una dichiarazione che lascia intravedere scenari drammatici, mentre il silenzio della comunità internazionale persiste.

Questo podcast sostiene la risposta umanitaria alla crisi in Libano da parte dell’ONG italiana Armadilla, che sta intervenendo in due rifugi allestiti in luoghi sicuri a Sarba e Tanbourit, nel sud del Libano, assistendo circa 1200 persone al giorno. Puoi sostenerla anche tu su https://www.armadilla.coop/libano24

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