La presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha dichiarato in Senato che venerdì visiterà il Libano e ha condannato gli attacchi israeliani contro UNIFIL. Ha definito l’ipotesi di ritiro della missione “un grave errore”, posizione ribadita dalle UN, che non prevedono il ritiro. Anche Macron ha criticato Netanyahu, ricordando che Israele deve la sua creazione all’ONU.
In Libano, i bombardamenti israeliani continuano con un impatto devastante. A Rayak, nella Bekaa, un attacco ha ucciso 4 persone, mentre munizioni a grappolo, vietate a livello internazionale, sono state usate nel sud del paese. La situazione umanitaria è critica: secondo l’UNHCR, un quarto dei libanesi è sfollato. Nel frattempo, il vice di Hezbollah, Naim Kassem, ha dichiarato che solo un cessate il fuoco a Gaza potrebbe portare alla fine della guerra.
Israele sta inoltre espandendo le sue operazioni nel Golan siriano, suggerendo l’intenzione di ampliare i suoi attacchi da quell’area. Riguardo all’Iran, Netanyahu ha detto a Biden che eventuali attacchi non riguarderanno le infrastrutture petrolifere e nucleari, pur mantenendo un approccio ambiguo su possibili azioni militari. Gli Stati Uniti potrebbero però fornire il supporto necessario, rendendo incerto il futuro della stabilità regionale.
Questi sviluppi fanno presagire un conflitto di lunga durata e un’escalation sempre più difficile da contenere, con il coinvolgimento crescente di attori internazionali e il rischio di estendere ulteriormente la crisi in tutto il Medio Oriente.