#262 – Libano, due giorni dopo

La situazione in Libano è gravissima, con attacchi israeliani che continuano a devastare il paese, specialmente nella periferia sud di Beirut e nel Libano meridionale. L’attacco più significativo si è verificato venerdì sera, quando un bombardamento ha colpito duramente la capitale, distruggendo edifici e causando centinaia di vittime. Tra queste, Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah, ucciso insieme ad altri leader del partito. Questo evento rappresenta una svolta epocale non solo per il Libano, ma per tutta la regione, minando ulteriormente la stabilità del Medio Oriente.

Nasrallah, figura chiave in Hezbollah e nella politica regionale, era una delle personalità più influenti del mondo arabo. La sua morte segna la fine di un’era per il movimento e apre interrogativi sul futuro del partito, già gravemente colpito dalla campagna militare israeliana. La successione di Nasrallah è incerta: Hashem Safieddine è considerato il possibile erede, ma Hezbollah non ha ancora fatto annunci ufficiali, probabilmente per motivi di sicurezza.

Nel frattempo, Israele continua la sua offensiva, colpendo anche il sud del Libano e la valle della Bekaa, mentre migliaia di persone fuggono dalle loro case. L’esercito libanese, con risorse limitate, sta cercando di gestire l’evacuazione dei civili e mantenere l’ordine. La crisi umanitaria è in pieno svolgimento, con il WFP impegnato a fornire cibo a un milione di persone colpite e sfollate dal conflitto.

La guerra si sta inoltre espandendo a livello regionale. Israele ha intensificato le sue operazioni, colpendo anche obiettivi in Yemen, in risposta agli attacchi missilistici degli Houthi. Gli Stati Uniti, pur parlando di soluzioni diplomatiche, stanno fornendo supporto militare a Israele, aggravando ulteriormente la situazione.

Il tuo 5 x mille può sostenere il processo di pace e gli aiuti umanitari in Siria