#260 – A un passo dal’invasione di terra?

Il conflitto tra Israele e Libano ha subito un’ulteriore escalation oggi, con intensi bombardamenti israeliani che hanno colpito ampie aree del Libano, inclusa la periferia meridionale di Beirut e le montagne a nord. Il bilancio è drammatico: almeno 51 morti e 223 feriti. Hezbollah ha risposto con un attacco diretto a una base militare israeliana vicino a Tel Aviv, dimostrando la sua capacità di colpire in profondità nonostante le pesanti perdite subite nei giorni scorsi.

Israele ha intensificato i raid aerei in tutto il Libano, compresa la regione del Kesrouan, a nord di Beirut, e ha colpito duramente Nabatieh e la valle della Bekaa. Questo ampliamento del conflitto ha provocato un esodo di massa: centinaia di migliaia di persone sono in fuga dal sud del Libano e dalla Bekaa verso Beirut e, paradossalmente, verso la Siria. L’UNHCR e altre agenzie stanno cercando di coordinare la risposta umanitaria, ma la situazione è critica.

Intanto, l’esercito israeliano prepara due brigate di riserva per possibili operazioni a terra al confine con il Libano. Dietro le quinte delle Nazioni Unite, si cerca una soluzione diplomatica: l’inviato statunitense Amos Hochstein sta tentando di negoziare un cessate il fuoco di quattro settimane, simile a quello del 2022 sul confine marittimo. Tuttavia, il presidente del parlamento libanese Nabih Berry avverte che le prossime 24 ore saranno decisive e che gli Stati Uniti devono impegnarsi davvero.

Nel frattempo, a Gaza, l’assedio continua senza sosta. Tra i numerosi attacchi, spicca quello al campo profughi di Bureij, dove una donna incinta di sei mesi e i suoi quattro figli sono stati uccisi. Gli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza sembrano completamente sospesi.

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