In queste ultime 24 ore, il Libano è stato nuovamente scosso da una serie di esplosioni che hanno provocato almeno 9 morti e 300 feriti. Dopo l’attentato di ieri con l’esplosione di cercapersone, oggi sono stati i walkie-talkie utilizzati dai membri di Hezbollah a esplodere in diverse aree del Paese. Anche alcuni impianti a energia solare sono esplosi, aggravando la situazione. Non è chiaro se questi eventi siano collegati, ma sembra evidente che si tratti di un attentato su vasta scala.
L’origine dei dispositivi coinvolti è incerta: i cercapersone sono marchiati dalla compagnia taiwanese Gold Apollo, ma potrebbero essere stati prodotti in Ungheria o manomessi altrove. Le autorità stanno indagando, ma i sospetti ricadono su Israele, anche se non ci sono rivendicazioni ufficiali.
Intanto, la tensione tra Libano e Israele cresce: l’esercito israeliano ha spostato la sua 98a divisione d’élite dal fronte di Gaza a quello settentrionale, lungo il confine con il Libano, e ha avviato il reclutamento di riservisti in previsione di un’ulteriore escalation. Hezbollah, colpito duramente, dovrà decidere come reagire, con una rappresaglia che potrebbe influenzare il futuro scenario militare.