#248 – Libano da “allarme rosso”?

Nelle ultime 48 ore, la crisi regionale ha toccato tutti i suoi principali fronti.

In Siria, un attacco israeliano ha colpito un centro di ricerca a Masyaf, uccidendo 25 persone e ferendone 43. Tra i morti, secondo fonti locali, ci sono anche civili, e si sospetta la presenza di esperti iraniani. Israele non ha commentato, ma gli obiettivi colpiti indicano un tentativo di indebolire la presenza iraniana in Siria. L’attacco rischia di provocare una risposta iraniana, con il coinvolgimento diretto nella crisi regionale.

In Libano, la tensione cresce. Il parlamentare israeliano Nissim Vaturi ha dichiarato che una guerra con il Libano è “questione di giorni”. Ha accennato a piani di attacchi preventivi seguiti da un’invasione di terra, mentre Israele intensifica i bombardamenti su Hezbollah. Quest’ultimo ha risposto con droni contro basi israeliane, aumentando il rischio di escalation. Le parole di Benny Gantz, ex ministro israeliano, suggeriscono un focus maggiore sul Libano rispetto a Gaza, che ritiene “già sotto controllo”.

Nel frattempo, le esercitazioni militari israeliane e l’uso intensificato di droni da parte di Hezbollah segnalano preparativi per un possibile scontro, ma fonti diplomatiche occidentali escludono per ora una guerra totale.

La situazione rimane incerta, con movimenti militari che richiamano scenari già visti a giugno, quando un’invasione sembrava imminente, ma ancora scongiurata da mediazioni internazionali.

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