#246 – Ancora accuse incrociate

Nelle ultime 24 ore è proseguito il rimpallo di responsabilità tra Hamas e Benjamin Netanyahu. Hamas sostiene che non sono necessarie nuove proposte di cessate il fuoco e che Israele dovrebbe accettare il piano presentato da Joe Biden il 31 maggio. Netanyahu, invece, ribadisce la necessità di mantenere il controllo del corridoio di Filadelfia per prevenire il traffico di armi e la fuga di ostaggi.

Nel frattempo, il capo dell’esercito egiziano, Ahmed Fathy Khalifa, ha visitato il confine con Gaza, esprimendo contrarietà alla presenza militare israeliana.

A Gaza, un bombardamento israeliano ha ucciso 4 persone vicino all’ospedale Al-Aqsa, mentre un missile ha colpito Al-Mawasi, uccidendo un’altra persona. Amnesty International ha denunciato la distruzione di una “zona cuscinetto” lungo il confine con Israele, chiedendo un’indagine per crimini di guerra. La campagna di vaccinazione contro la poliomielite continua, ma l’esercito israeliano ha bloccato l’accesso ai team medici in alcune zone.

In Cisgiordania, le incursioni israeliane hanno provocato la morte di 6 persone a Tubas, tra cui Mohammed Zubeidi, figlio di un noto simbolo della resistenza palestinese.

In Libano, un attacco israeliano ha ucciso un membro di Hezbollah. Hezbollah ha risposto con un attacco al quartier generale israeliano a Ya’ara, aumentando le tensioni. Funzionari israeliani hanno minacciato ritorsioni, con l’estremista Bezalel Smotrich che ha parlato di una guerra inevitabile contro Hezbollah e Hamas.

Infine, Meta ha deciso di permettere post con lo slogan “From the River to the Sea”, ritenendo che non inciti necessariamente alla violenza, ma esprima solidarietà con i palestinesi.

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