#239 – Nessuno spazio per gli aiuti

Ieri, un alto funzionario delle Nazioni Unite aveva dichiarato la sospensione delle attività umanitarie a Gaza, ma un chiarimento successivo ha specificato che le operazioni “in loco” continuano, seppur con restrizioni dovute agli ordini di evacuazione israeliani e agli attacchi che hanno colpito strutture umanitarie. Nonostante ciò, l’azione umanitaria è quasi paralizzata e il rischio di diffusione della poliomielite aumenta, aggravato dal rifiuto israeliano di concedere una tregua umanitaria per la vaccinazione. Oggi, Josep Borrell ha chiesto un cessate il fuoco di tre giorni, ma è improbabile che venga accolto.

A Gaza, 18 persone, tra cui 8 bambini, sono state uccise in attacchi aerei. L’episodio più rilevante è stato il salvataggio di Qaid Farhan Alkadi, un beduino arabo, da parte dell’esercito israeliano, che ha dichiarato che continuerà le operazioni per liberare tutti gli ostaggi, mettendo in dubbio i negoziati.

In Cisgiordania, 5 palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo sul campo profughi di Nur Shams, e un altro palestinese è stato ucciso dai coloni a Betlemme. Le tensioni aumentano anche a Gerusalemme, dove Itamar Ben-Gvir ha proposto la costruzione di una sinagoga nel complesso della moschea di al-Aqsa, una mossa che ha suscitato critiche persino all’interno del governo israeliano.

In Libano, la giornata è stata relativamente tranquilla, con attacchi israeliani che hanno ferito alcune persone e due attacchi di Hezbollah contro caserme israeliane senza vittime. Tuttavia, la calma potrebbe essere solo temporanea.

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