Il giorno dopo l’escalation di violenza tra Libano e Israele, la situazione è tornata a un livello di intensità più familiare, sebbene ancora tesa. Un drone israeliano ha colpito un’auto a Saida, ferendo un presunto funzionario di Hamas e altre tre persone. Ci sono stati anche attacchi aerei su diverse località libanesi e un attacco con droni esplosivi di Hezbollah contro una caserma israeliana.
Nonostante l’intensa giornata precedente, i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza non sembrano aver subito grossi scossoni. Hezbollah ha indicato di voler dare una possibilità ai colloqui in corso al Cairo, mentre la delegazione israeliana, guidata dal capo del Mossad, è tornata ai negoziati. Tuttavia, non ci sono segnali concreti di progresso, con Hamas che continua a respingere le richieste israeliane.
A Gaza, l’assedio prosegue, con 30 morti nelle ultime 24 ore e migliaia di persone costrette a evacuare l’ospedale Al-Aqsa. La situazione umanitaria è sempre più critica, con aiuti bloccati e operazioni sospese. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti continuano a rifornire militarmente Israele, mentre chiedono un cessate il fuoco immediato. La tensione resta alta, e un cambiamento significativo sembra sempre più necessario.