In questi giorni, la tensione è alta mentre si attende la risposta di Hezbollah e dell’Iran agli omicidi compiuti da Israele a Beirut e Teheran. La diplomazia internazionale tenta di intervenire, ma potrebbe essere troppo tardi. Il segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha dichiarato che solo un cessate il fuoco a Gaza può riportare la calma, posizione condivisa dal capo della diplomazia europea, Josep Borrell. Tuttavia, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è in disaccordo, sostenendo che un cessate il fuoco non ridurrebbe la tensione regionale. Israele sembra pronto a negoziare con Hamas, mentre i media iraniani riportano l’arrivo di sistemi di difesa aerea dalla Russia, nonostante il presidente russo Putin abbia consigliato moderazione. Secondo AFP, la mancanza di direttive dell’IDF ai civili suggerisce che un attacco non è imminente.
La situazione in Libano è diventata ancora più critica. Un attacco israeliano ha colpito un edificio a Mayfadoun, uccidendo cinque membri di Hezbollah. Hezbollah ha risposto con attacchi a caserme israeliane nel nord, ma un incidente a Nahariya ha visto due persone ferite da un “missile intercettore” israeliano che ha mancato il suo bersaglio. I caccia israeliani hanno nuovamente rotto il muro del suono sopra Beirut, intensificando la paura tra la popolazione.
Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha tenuto un discorso commemorando Fouad Shokor e inviando messaggi a Giordania e Siria, avvertendo che se Israele vincerà, anche Amman e Damasco cadranno. Nasrallah ha promesso una risposta agli omicidi della settimana scorsa, ma ha sottolineato che sarà “coraggiosa ma con tatto”, evitando un’escalation generalizzata. Ha ribadito che la battaglia deve concludersi, collegando i fronti di supporto a quanto accade a Gaza, sottolineando che solo un cessate il fuoco lì può portare risultati.