#222 – La regione nella spirale

A Gaza, l’assedio israeliano continua con un bilancio devastante degli ultimi due giorni. Durante il fine settimana, Israele ha colpito due scuole a Gaza City, provocando la morte di almeno 30 persone, principalmente donne e bambini secondo i gruppi di soccorso, nonostante l’IDF sostenga che le scuole ospitassero un centro di comando di Hamas. Nei recenti bombardamenti a Jabaliya e Deir el-Balah sono state uccise 16 persone palestinesi, e un attacco a una tendopoli all’interno di un ospedale a Gaza City ha causato 44 vittime. Questi eventi si sono verificati poco dopo l’ultimo round di negoziati falliti tra Hamas e Israele. Ieri l’IDF ha ordinato l’evacuazione dei civili dalle aree meridionali di Khan Younis e Rafah.

L’attenzione è ora rivolta al Libano e all’Iran, dopo due omicidi compiuti da Israele. Il segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha avvertito che Hezbollah e l’Iran potrebbero attaccare Israele entro le prossime 24-48 ore, sperando però di convincerli a limitare gli attacchi. Gli USA hanno inviato nuove forze militari nella regione, dichiarando che lo schieramento è difensivo. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha affermato che l’IDF è pronto per una “rapida transizione dalla difesa all’offesa”, mentre l’Iran ha ribadito il proprio “diritto legale” alla rappresaglia. 

Nonostante la tensione, quasi tutti gli analisti militari ritengono che nessuna delle parti sia pronta per un conflitto totale. 

Nel sud del Libano, la giornata è stata segnata da intensi attacchi. A Beirut, il rumore di un’esplosione a metà giornata era causato da caccia israeliani che hanno rotto la barriera del suono, aumentando la paura tra la popolazione, che ieri ha commemorato i quattro anni dall’esplosione al porto di Beirut del 2020, ancora senza responsabili.

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