La città di Khan Younis, nel sud di Gaza, è stata recentemente colpita da una nuova serie di attacchi israeliani in risposta al lancio di 20 razzi da parte del gruppo Jihad Islamico. L’IDF ha bombardato varie aree e ha ordinato una nuova evacuazione di massa dei residenti, che si stanno dirigendo verso la zona costiera di Al Mawasi, già sovraffollata e in pessime condizioni igieniche. Questo territorio, definito “zona umanitaria sicura” da Israele, è stato colpito più volte a giugno. I residenti di Khan Younis sono stati più volte sfollati, prima verso Rafah e ora di nuovo costretti a fuggire.
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato che l’IDF sta avanzando nella “fase di distruzione di Hamas” e che ci saranno ulteriori attacchi. L’IDF prevede altre 4 settimane di operazioni a Rafah. Intanto, la Mezzaluna Rossa Palestinese ha riportato la morte di un bambino nel campo profughi di Nuseirat.
Un reportage di Al Jazeera ha evidenziato la distruzione del 60% dei terreni agricoli di Gaza, cruciali per l’alimentazione della popolazione. Le immagini satellitari mostrano l’impatto devastante degli attacchi israeliani sulle aree agricole della Striscia.
Il quotidiano tedesco Bild ha riportato che Israele potrebbe attaccare il Libano meridionale a luglio, mentre altre testate ritengono l’invasione possibile ma non imminente. Harrison Mann, ex analista dell’intelligence militare USA, ha dichiarato che Israele potrebbe entrare in guerra contro Hezbollah per garantire la sopravvivenza politica di Netanyahu, un errore che potrebbe causare numerose vittime civili. La CNN ha riferito di una preferenza israeliana per la soluzione diplomatica, ma secondo Mann, Netanyahu ha bisogno della guerra per mantenere il potere.
Mann ritiene probabile una nuova campagna di bombardamenti su Dahiye, zona sciita di Beirut, seguendo la “dottrina Dahiye” del 2006. Il lancio di razzi di Hezbollah potrebbe portare a un intervento USA e a un coinvolgimento iraniano, con il rischio di un conflitto su scala regionale.