Ieri sera, aerei israeliani hanno colpito con due missili un palazzo a Nabatieh, importante città nel sud del Libano. L’attacco ha ferito almeno 7 persone e altre 14 hanno avuto problemi respiratori a causa del fumo. L’edificio è stato completamente distrutto e i servizi di emergenza stanno cercando eventuali superstiti tra le macerie. Questo è il secondo attacco importante contro Nabatieh, il primo con l’aviazione israeliana.
Oggi pomeriggio, Hezbollah ha attaccato con droni esplosivi una base della Marina israeliana vicino a Rosh Hanikra, mentre Israele ha condotto un attacco con un drone contro una moto in territorio libanese, secondo Al Jazeera. Il ministro della difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato che l’IDF può “riportare il Libano all’età della pietra” in una guerra contro Hezbollah, ma preferisce una soluzione diplomatica. Tuttavia, Israele ha iniziato a schierare truppe aggiuntive al confine settentrionale e ha condotto un’esercitazione militare supervisionata dal primo ministro Netanyahu.
Martin Griffiths, capo di OCHA, ha descritto il Libano come “il punto critico oltre tutti i punti critici”, temendo che una guerra coinvolgerebbe anche la Siria e altri Paesi.
Germania e Canada hanno consigliato ai loro cittadini di lasciare il Libano, ma questi avvisi erano già in vigore da tempo per motivi precauzionali. L’Ambasciata italiana sconsiglia i viaggi non essenziali.
A Gaza, 7 persone sono state uccise in attacchi israeliani nei quartieri di Shujaiya e Sabra, e diversi civili uccisi a est del campo profughi di Bureij. Una persona è stata uccisa a Beit Lahiya e diverse altre nel bombardamento di una scuola a Khan Younis. L’IDF ha ordinato un’evacuazione a Rafah, spingendo gli abitanti a lasciare il centro città.
L’IDF contesta i numeri delle UN sulla distruzione degli edifici a Gaza, sostenendo di aver distrutto “solo” il 16% delle strutture permanenti e il 36% di quelle temporanee. In realtà i dati dell’IDF indicano la distruzione di circa 120.000 strutture, vicino ai numeri delle UN. Ogni edificio distrutto rappresenta persone costrette a fuggire e vivere in tendopoli in condizioni igieniche disastrose.