L’Armenia ha riconosciuto lo Stato di Palestina, evidenziando la critica situazione a Gaza e la necessità di una tregua immediata per la pace in Medio Oriente. Questo gesto simbolico ha provocato una protesta formale da parte di Israele.
Recenti rapporti di OCHA rivelano l’impatto devastante dell’assedio di Gaza sui bambini: 625.000 giovani non frequentano la scuola da oltre 8 mesi, 16.000 bambini sono stati uccisi dal 7 ottobre e migliaia soffrono di malnutrizione o hanno perso i genitori.
Nonostante una “pausa tecnica” quotidiana annunciata dall’IDF, l’OMS denuncia l’inefficacia nell’arrivo degli aiuti umanitari. Al contrario, le armi continuano a fluire verso Israele, con esperti delle UN che chiedono di sospendere la vendita di armamenti e avvertono produttori e investitori dei rischi legali associati.
Gli attacchi continuano: a Gaza City sono stati colpiti i quartieri di Shuajeiya e Zeitoun, con diverse vittime. A Rafah, l’IDF ha lanciato un attacco di terra, mentre Hamas ha fatto saltare in aria un carro armato israeliano. Si stima che 1,3 milioni di palestinesi siano stati sfollati da Rafah. A Khan Younis, un attacco israeliano ha ucciso tre persone, tra cui un bambino.
In Libano, l’artiglieria israeliana ha sparato durante il funerale di un combattente di Hezbollah, mentre Hezbollah ha lanciato droni esplosivi contro una caserma israeliana. Funzionari USA e israeliani temono una possibile “guerra totale” con Hezbollah, con preoccupazioni sul potenziale impatto sui sistemi di difesa e infrastrutture critiche di Israele.