Ieri sera, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver “approvato e convalidato” i piani operativi per un’offensiva in Libano. Questa dichiarazione arriva mentre il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, minaccia una “guerra totale” contro Hezbollah. Contestualmente, Hezbollah ha pubblicato riprese effettuate con droni sopra il nord di Israele e Haifa, alimentando ulteriori tensioni. Tuttavia, un’invasione imminente non è ancora certa: il comunicato dell’IDF non fornisce dettagli operativi e parla solo di preparazioni in corso.
La situazione sul terreno rimane tesa con continui scambi di colpi lungo il confine tra Israele e Libano. L’aviazione israeliana ha colpito diversi villaggi del sud del Libano, mentre Hezbollah ha risposto con razzi contro una caserma israeliana. Anche l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Türk, ha sollevato serie preoccupazioni riguardo al rispetto delle leggi di guerra da parte dell’esercito israeliano, evidenziando attacchi su Gaza che hanno causato centinaia di morti.
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha criticato l’amministrazione Biden per eventuali ritardi nella consegna di armi a Israele. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno rassicurato Israele sul continuo supporto militare. Intanto, a Gaza, i bombardamenti israeliani sono tornati a piena intensità, causando ulteriori vittime tra i civili.
Nel Mar Rosso, una nave commerciale è affondata dopo un attacco degli Houthi, con un membro dell’equipaggio disperso. Gli attacchi degli Houthi stanno impattando il traffico merci globale, costringendo molte navi a circumnavigare l’Africa e aumentando la presenza militare internazionale nella regione.
La possibilità di una guerra totale tra Israele e Hezbollah sembra sempre più una questione di “quando” piuttosto che “se”, rendendo il contesto attuale estremamente precario e incerto.