Un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdane, ha dichiarato alla CNN che Hamas ha bisogno di una posizione chiara da Israele per accettare il cessate il fuoco, chiedendo un ritiro completo da Gaza e l’autodeterminazione dei palestinesi. Inoltre, ha ammesso di non sapere quanti ostaggi israeliani siano ancora nelle loro mani. Questo problema era già stato un ostacolo durante i negoziati del Ramadan, ma Israele lo considera una bugia.
Mentre si discute di tregua, le operazioni militari israeliane continuano. Ieri, i carri armati israeliani sono entrati nella parte occidentale di Rafah, accompagnati da un intenso bombardamento aereo e di artiglieria, descritti dai residenti come i peggiori finora. Oggi, l’artiglieria israeliana ha ucciso due persone nel villaggio di ash-Shawka e almeno 20 palestinesi sono stati uccisi nei raid.
Al G7 in Puglia, i leader hanno espresso preoccupazione per le conseguenze delle operazioni israeliane a Rafah e hanno chiesto a Israele di trattenersi, in linea con il diritto internazionale. Nonostante l’avvertimento del presidente USA Biden di tagliare la fornitura di armi a Israele, se avesse continuato l’attacco a Rafah, non ci sono state conseguenze. Secondo l’amministrazione Biden, Israele deve ancora effettuare “operazioni importanti”.
Un rapporto dell’ONU ha evidenziato che le violazioni sui minori in contesti di guerra sono aumentate del 21% nel 2023. Per la prima volta, gli eserciti nazionali sono responsabili della metà delle violazioni, e l’esercito israeliano è stato inserito nella blacklist dei Paesi che violano i diritti dei bambini.
In Libano, un attacco israeliano ha distrutto un edificio a Tiro, uccidendo due donne e ferendo 19 persone. In risposta, Hezbollah ha lanciato attacchi contro posizioni israeliane. Il primo ministro libanese Najib Mikati ha condannato l’aggressione israeliana e ha chiesto l’intervento della comunità internazionale. Nel frattempo, si diffondono notizie su una possibile nuova offensiva israeliana nel sud del Libano.