#164 – Addio tregua, paura per Rafah

L’ultimo round di negoziati tra Israele e Hamas al Cairo è arrivato ieri a un nuovo stallo.

Nell’ultima settimana diversi giornali avevano parlato di segnali di un avvicinamento a un accordo. Addirittura, sabato diverse testate arabe avevano annunciato che Hamas aveva accettato le condizioni contenute nell’ultima proposta.

Niente di vero.

Uno degli ostacoli principali è ancora una volta la durata del cessate il fuoco, con Hamas che chiede che sia permanente e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aperto solo a una sospensione di 40 giorni.

Colpisce che sia Hamas, sia il quotidiano israeliano Haaretz, abbiano usato la stessa parola per definire le azioni di Netanyahu: “sabotaggio”.

E mentre in Israele viene chiusa Al Jazeera, l’esercito israeliano ha ordinato ai residenti e agli sfollati che si trovano nei quartieri orientali di Rafah di evacuare verso quella che viene chiamata “zona umanitaria ampliata” nel sud di Gaza, nella zona di al-Mawasi, e ha avvertito la popolazione di non andare verso i confini con Israele ed Egitto.

Secondo un’analisi del Guardian, pubblicata oggi, Israele ha utilizzato armi statunitensi nell’attacco che il 27 marzo ha ucciso 7 paramedici nel sud del Libano, nel centro di ambulanze di al-Habariyeh.

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