Alla crisi umanitaria di Gaza si aggiungono episodi tragici, come quello di ieri: la caduta di pacchi di aiuti umanitari sganciati da aerei su Gaza City ha ucciso cinque persone e ne ha ferite 10. Il paracadute non si aperto e il carico è caduto su una casa.
Il problema è il metodo. Lanciare aiuti dal cielo è solo un modo disordinato per dire che si sta facendo qualcosa mentre si evita di affrontare il vero nodo, ovvero obbligare Israele a fermare i bombardamenti su Gaza e a lasciar entrare tutti gli aiuti necessari. Ma non c’è la volontà politica di farlo.
E mentre gli Stati Uniti annunciano che la costruzione di un molo temporaneo a Gaza richiederà 60 giorni, l’ONG catalana Open Arms prova a consegnare 200 tonnellate di aiuti via mare nel fine settimana.
Ma Israele continua a bombardare senza pause, con 70 morti nella notte scorsa e un palazzo di 12 piani distrutto a Rafah, con 200 persone che l’hanno dovuto abbandonare con appena 30 minuti di preavviso.