S02E01 – L’accordo tra Israele e Libano sui confini marittimi aprirà una nuova stagione per Beirut?

La seconda stagione di “Diario Siriano e dintorni” si apre con una buona notizia. Martedì 11 ottobre, infatti, Israele e Libano hanno trovato un’intesa sui propri confini marittimi e sullo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale al largo delle rispettive coste, nel Mediterraneo orientale. È un accordo che si attendeva da anni, perché la disputa sui diritti di esplorazione nei giacimenti è una lunga storia che in più di un’occasione ha anche fatto temere che potesse provocare un nuovo conflitto tra i due Paesi, dopo l’ultima guerra combattuta nel 2007.

A grandi linee, l’accordo stabilisce per la prima volta un confine tra le zone economiche esclusive libanesi e quelle israeliane, ovvero le fasce di mare in cui un paese ha diritto esclusivo allo sfruttamento economico delle risorse marine. Oltre a questo, introduce un meccanismo con cui entrambi i Paesi potranno dividersi i ricavi di un giacimento di gas attraversato dal confine.

Le negoziazioni sono state infatti mediate dagli Stati Uniti e approvate da Hezbollah, il principale partito sciita molto radicato nel sud del Libano. È un segnale importante perché a giugno avevamo toccato un momento di grande tensione proprio tra questi due attori, quando Hezbollah aveva cercato di attaccare una nave israeliana utilizzata per il trattamento del gas dopo che Israele aveva avviato alcune attività esplorative in un giacimento che il Libano considerava proprio.

Per beirut, il gas rappresenta la speranza di fermare la caduta economica in corso da almeno tre anni, consolidare il debito e limitare almeno in parte la propria dipendenza da fonti energetiche straniere.

Su questo accordo però pesano tanti “se”, che poi possono determinare il successo o il fallimento non tanto del negoziato, ormai andato in porto, ma delle sue conseguenze.

Per andare un po’ più in profondità, in questa puntata siamo accompagnati da Marco Carnelos, già ambasciatore in Iraq, inviato speciale per la  Siria e per il processo di pace in Medio Oriente, attualmente alla guida di MC Geopolicy, società di analisi e consulenza strategica.

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