Sono trascorsi dodici anni dall’inizio delle “primavere arabe” e in molti di questi Paesi le ferite sono ancora aperte. Questo è vero in particolare per la Siria, dove le rivolte del marzo 2011 si trasformarono rapidamente in una guerra civile e internazionale da cui ancora non sembra poter uscire.
Da un punto di vista umanitario, la situazione nel Paese continua a essere disastrosa. Anzi, sarebbe più corretto dire che non solo non accenna a migliorare, ma che anzi è in peggioramento. L’accesso a risorse di base, come cibo e carburante, non sono garantiti se non attraverso sussidi governativi sempre più precari.
Si tratta dell’effetto combinato di diversi fattori, che abbracciano politica, economia, clima e ovviamente le sanzioni internazionali. Ne abbiamo parlato in questa puntata insieme all’Inviato Speciale per la crisi siriana e Coalizione anti-Daesh, Stefano Ravagnan.