Coopera 2022 – La Cooperazione internazionale dell’Italia per fare sistema tra locale e globale

Si è svolta a Roma il 23 e 24 giugno 2022 la Conferenza nazionale della Cooperazione allo Sviluppo sostenibile. Convocata ogni tre anni dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per favorire la partecipazione dei cittadini nella definizione delle politiche di cooperazione allo sviluppo, è stata co-organizzata dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo insieme all’Agenzia Italiana della Cooperazione allo Sviluppo e ai diversi attori che operano in questo settore: organizzazioni del Terzo Settore, agenzie internazionali, università, imprese, enti locali. La Conferenza è stata aperta il 23 mattina dall’intervento inaugurale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cui è seguito il saluto di apertura del Cardinale Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, e l’intervento del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. A seguire, gli interventi della Commissaria Europea per le Partnership Internazionali Jutta Urpilainen, della Direttrice Esecutiva dell’UNICEF, Catherine Russell, della presidente delle ong del Burkina Faso e di Forus International, Christelle Kalhoule e della Portavoce nazionale della Campagna 070, Ivana Borsotto.

Il presidente Mattarella ha affermato che: «…Viviamo una contraddizione patente. Le grandi crisi internazionali, dalla pandemia all’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa, stanno drammaticamente riducendo, se non azzerando, risorse destinabili ad affrontare le grandi questioni dalla cui soluzione dipende la sopravvivenza dell’umanità. L’azione per gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ne esce indebolita. Si riaprono scenari che apparivano definitivamente superati o in via di superamento… La politica italiana di cooperazione internazionale è, dunque, saldamente ancorata al paradigma costituito dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dai suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. L’ultimo di essi richiama tutti i Paesi industrializzati a un impegno finanziario di aiuto pubblico da destinare allo sviluppo pari almeno allo 0,70% del Reddito Nazionale Lordo. L’approccio della Repubblica alle grandi questioni globali è fondato su un multilateralismo efficace, capace di elaborare al livello internazionale risposte tempestive, coordinate, lungimiranti… Dalla cooperazione decentrata ai partenariati territoriali, le nostre regioni e le nostre città hanno condiviso e continuano a promuovere buone pratiche di sviluppo a livello locale, svolgendo un ruolo ancora oggi fondamentale se si considera che alcuni degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite resterebbero irraggiungibili senza il pieno coinvolgimento delle comunità locali. Di questa realtà plurale, fatta di Amministrazioni centrali, regionali e locali, di Università, di espressioni della società civile, di imprese, ha preso atto la riforma che dal 2014 regola la Cooperazione allo Sviluppo…».

Il Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, ha ricordato il concetto di sviluppo affermato nell’enciclica Populorum Progressio di Paolo VI: «Lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere autentico sviluppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo. Com’è stato giustamente sottolineato da un eminente esperto, noi non accettiamo di separare l’economico dall’umano, lo sviluppo dalla civiltà dove si inserisce. Ciò che conta per noi è l’uomo, ogni uomo, ogni gruppo d’uomini, fino a comprendere l’umanità intera… Cinque parole chiave proposte nell’Agenda 2030 delle nazioni Unite: Persone, Pace, Pianeta, Prosperità, Partenariato, le cinque strade cioè per progredire verso un ordine sociale e politico la cui anima sia la carità sociale e avviare un dialogo nell’orizzonte della fraternità universale».

«La politica di cooperazione allo sviluppo è parte integrante e qualificante della politica estera italiana e strumento indispensabile per costruire e mantenere la pace», ha dichiarato il Ministro Di Maio. «Coopera – ha aggiunto – è un importante esercizio di riflessione e dialogo sulle politiche di sviluppo che valorizza il contributo di tutti gli attori che concorrono al Sistema della Cooperazione Italiana: amministrazioni centrali, regioni, enti locali, università, istituti di ricerca, organizzazioni della società civile e settore privato».

I lavori della Conferenza si sono articolati su cinque panel incentrati sulle “5 P” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con un particolare focus, alla luce della presente situazione internazionale, sul tema della pace, cui è stato dedicato il primo spazio. Vi hanno preso parte i Ministri competenti per materia insieme ad altri relatori rappresentativi del sistema della cooperazione italiana allo sviluppo, figure apicali di alcune organizzazioni internazionali, rappresentanti della società civile italiani e internazionali.

La conferenza è stata chiusa dalla Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marina Sereni, affermando che «Vi è nel mondo la necessità di più cooperazione e richiesta di maggior protagonismo del sistema Italia. Le priorità sono l’aumento delle risorse per la cooperazione, arrivando gradualmente nei prossimi anni all’obiettivo dello 0,7% del Pil, una forte attenzione verso l’Africa e il Mediterraneo, il rafforzamento della governance, un’azione comune europea per essere più efficaci, anche grazie a iniziative come Team Europe, e, infine, far conoscere maggiormente ai cittadini quanto la cooperazione contribuisca alla pace e alla nostra sicurezza, attraverso una forte azione di comunicazione».

Una Conferenza che ha avuto un forte riconoscimento istituzionale, ai più alti livelli, e una partecipazione attiva dei diversi attori che operano nell’ambito della cooperazione allo sviluppo umano sostenibile e che ha assunto impegni politici e di rinnovamento che dovranno caratterizzare l’azione dei prossimi anni. Con coerenza, efficacia e impatto reale per un cambiamento che permetta di superare le preoccupanti crisi che l’umanità sta affrontando.

Il tuo 5 x mille può sostenere il processo di pace e gli aiuti umanitari in Siria