La testata statunitense Axios riportava ieri sera che il segretario di Stato Antony Blinken ha chiesto ai suoi funzionari di studiare la possibilità di un riconoscimento dello Stato palestinese da parte degli Stati Uniti.
Se la linea dovesse essere adottata, spiega Axios, gli Stati Uniti non eserciteranno il proprio veto sull’ammissione della Palestina come Stato membro delle Nazioni Unite e faranno pressione su altri Paesi per arrivare a un riconoscimento condiviso.
In realtà il riconoscimento della Palestina in sede ONU è già ampiamente condiviso, visto che 139 Stati membri lo riconoscono, ossia praticamente tutto quello che non è Occidente e Paesi satelliti.
Ma le conseguenze politiche di un simile atto da parte degli Stati Uniti sarebbero enormi e probabilmente segnerebbe la fine della carriera politica di Netanyahu.
Intanto torna d’attualità la possibilità di una tregua a Gaza in base alla proposta sviluppata domenica a Parigi.
Oggi il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è al Cairo per riprendere il discorso.
La proposta, articolata in tre fasi, prevede 45 giorni di tregua in cambio del rilascio di ostaggi donne, bambini e oltre i 60 anni, ai quali dovranno corrispondere anche le liberazioni di detenuti palestinesi in rapporto di 3 a 1, uno spostamento temporaneo dell’esercito israeliano lontano dalle aree densamente popolate di Gaza e un aumento degli aiuti umanitari.
Tuttavia, le probabilità che Israele accetti sono davvero scarse.