“Quando abbiamo aperto il fronte meridionale l’8 ottobre, lo abbiamo fatto per sostenere il popolo oppresso di Gaza, tenendo conto dell’interesse nazionale e delle difficoltà in Libano”. Questa frase di Hassan Nasrallah è forse quella che meglio riassume i calcoli di Hezbollah dall’inizio della guerra.
Nel suo discorso di ieri, il leader di Hezbollah ha cercato di giustificare il fatto che la reazione del partito all’omicidio del numero 2 dell’Ufficio Politico di Hamas, Saleh al-Arouri, nella periferia sud di Beirut, sarà piuttosto moderata e in larga parte entro le attuali regole d’ingaggio.
Ma cosa pensa Israele? E gli Stati Uniti?