#300 – Da Hama a Deir ez-Zor

Hayat Tahrir al-Sham ha continuato la sua avanzata, conquistando nuovi villaggi intorno a Hama, aprendo la strada verso Homs e Damasco. L’offensiva, iniziata il 27 novembre, ha causato oltre 500 morti, tra cui 92 civili. La Turchia sostiene i ribelli, mentre la Russia, pur bombardando Aleppo e Idlib, mostra un atteggiamento più prudente rispetto al passato. Nel frattempo, le Syrian Democratic Forces (SDF) hanno preso il controllo della “sacca di Khasham” a Deir ez-Zor, spostando il fronte nell’est della Siria, mentre Israele ha ucciso un emissario di Hezbollah in un attacco aereo vicino a Damasco.  

La tregua tra Israele e Hezbollah è fragile. Negli ultimi tre giorni, bombardamenti israeliani hanno ucciso 14 persone, con attacchi concentrati a Haris, Tallousa, e Chebaa. Hezbollah ha risposto con due razzi senza vittime. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha minacciato azioni più incisive, chiedendo il totale smantellamento di Hezbollah, una condizione non prevista nell’accordo di cessate il fuoco.  

Hamas e Fatah hanno raggiunto un’intesa per un comitato amministrativo a Gaza, ma Fatah ne critica il limite territoriale. Intanto, gli attacchi israeliani continuano, con 36 persone uccise oggi, tra cui molte nel campo profughi di Shati e a Rafah. Gli Stati Uniti dichiarano di voler rilanciare negoziati per un cessate il fuoco, ma non emergono progressi concreti.

Questo podcast sostiene la risposta umanitaria alla crisi in Libano da parte dell’ONG italiana Armadilla, che sta intervenendo in due rifugi allestiti in luoghi sicuri a Sarba e Tanbourit, nel sud del Libano, assistendo circa 1200 persone al giorno. Puoi sostenerla anche tu su https://www.armadilla.coop/libano24

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