#217 – Parole, bugie e sangue

Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato al Congresso degli USA. Fuori dal Campidoglio, migliaia di manifestanti hanno protestato contro la sua visita. Almeno 50 deputati Democratici hanno boicottato l’incontro per denunciare le responsabilità del governo israeliano nella strage in corso a Gaza. La deputata Rashida Tlaib ha mostrato un cartello con scritto “criminale di guerra” e “colpevole di genocidio”.

Netanyahu ha invitato gli USA e Israele a “rimanere uniti di fronte alla minaccia di Hamas e dell’Iran”, difendendo l’assedio su Gaza, che chiama “guerra”. Ha chiesto agli Stati Uniti di continuare a fornire aiuti militari a Israele. Ha parlato del “giorno dopo l’assedio” a Gaza, affermando che Israele non vuole “tornare a occupare” il territorio palestinese ma solo “smilitarizzarlo e deradicalizzarlo”.

In Italia, Isaac Herzog è stato accolto da Meloni e Mattarella. Herzog ha firmato le bombe lanciate su Gaza e ha dichiarato che “non esistono civili innocenti a Gaza”. Mattarella ha chiesto il rispetto del diritto umanitario a Gaza e ha parlato della soluzione “due popoli, due Stati”, nonostante il Parlamento israeliano abbia votato contro la nascita di uno Stato palestinese.

Sul terreno, le forze israeliane sono avanzate a Khan Younis, nel sud di Gaza. Al Jazeera ha riportato 9 morti nei bombardamenti su Beit Lahiyah e al-Bureij. Gli ordini di evacuazione hanno ridisegnato le “zone umanitarie sicure”, rendendole sempre più ristrette e costringendo decine di migliaia di palestinesi a vivere per le strade.

Mentre Netanyahu parlava al Congresso, l’IDF ha rilasciato almeno 8 prigionieri palestinesi nel centro di Gaza. Alcuni prigionieri mostrano segni di gravi torture e privazioni. 

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