#208 – Tregua, sempre più ostacoli

I negoziati per un cessate il fuoco a Gaza stanno affrontando difficoltà a causa delle nuove richieste di Israele e dell’intensificarsi degli attacchi su Gaza City. Il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha avvertito che l’ultimo assalto israeliano potrebbe far fallire i negoziati, responsabilizzando Netanyahu. Gli Stati Uniti, che avevano visto una “svolta” nella proposta di Hamas, si trovano ora in difficoltà. John Kirby, portavoce della Sicurezza Nazionale USA, ha evidenziato discrepanze tra le dichiarazioni pubbliche e le conversazioni private con Hamas e Israele. Per rilanciare il dialogo, il direttore della CIA William Burns e Brett McGurk del Consiglio di sicurezza nazionale sono in Egitto per incontri con i mediatori. Le trattative continueranno a Doha e al Cairo, con entrambe le parti che sembrano concordare su diversi punti.

Nel frattempo, Gaza City è sotto uno degli attacchi più violenti da fine ottobre. L’estrema destra israeliana minaccia di far cadere il governo se si raggiunge una tregua, mentre l’esercito israeliano afferma che la rete di tunnel di Hamas è ancora funzionante. Gli ultimi dati parlano di almeno 50 persone uccise nelle ultime 24 ore, con la Mezzaluna Rossa Palestinese che segnala la chiusura delle sue strutture mediche a Gaza City. Oltre il 90% dei gazawi è concentrato in una “zona umanitaria sicura” ad al-Mawasi, già sovrappopolata e con condizioni disastrose.

Sul confine tra Libano e Israele, Hezbollah ha attaccato postazioni militari israeliane, provocando incendi e feriti. Israele ha risposto colpendo villaggi di confine libanesi e una caserma a Marj. In Siria, un attacco israeliano ha ucciso due persone, tra cui un membro di Hezbollah. Questi eventi indicano una lenta escalation, mentre si parla meno di una possibile invasione israeliana del Libano.

Il tuo 5 x mille può sostenere il processo di pace e gli aiuti umanitari in Siria