#206 – Si ricomincia da Doha

La giornata di oggi a Gaza è iniziata con attacchi aerei israeliani su Gaza City, Jabalia e il campo di Nuseirat. Al Jazeera ha riportato colpi di artiglieria israeliana sul villaggio di al-Nasr e l’ingresso di carri armati israeliani nella zona. Wafa ha riferito di 6 morti, tra cui 3 bambini, ma i dati non sono verificabili. Ieri, l’aviazione israeliana ha colpito più di 50 obiettivi a Gaza. Secondo il Critical Threats Project, gli scontri tra israeliani e combattenti palestinesi sono aumentati, indicando una parziale ricostituzione della capacità militare di Hamas. La scarsità di carburante ha portato l’OMS a interrompere servizi sanitari in vari ospedali.

I negoziati per un cessate il fuoco riprendono oggi a Doha. La nuova proposta di Hamas è stata definita positiva, ma non differisce sostanzialmente dalla precedente. Hamas richiede un cessate il fuoco permanente e il ritiro delle truppe israeliane, mentre Netanyahu vuole continuare l’assedio fino alla sconfitta di Hamas e la liberazione di tutti i prigionieri. Gli USA considerano la proposta di Hamas una “svolta decisiva”, ma avvertono che i negoziati restano complessi.

In Cisgiordania, l’IDF ha bombardato la città palestinese di Jenin, causando 6 morti. Israele ha recentemente “legalizzato” 3 colonie nei territori occupati, autorizzando la costruzione di circa 5500 case, un atto considerato illegale dal diritto internazionale.

Nel sud del Libano, un missile israeliano ha ferito una persona a Markaba. Hezbollah ha colpito caserme israeliane con razzi e colpi di artiglieria. Numerosi incendi sono scoppiati su entrambi i lati della Linea Blu. Naim Kassem di Hezbollah ha dichiarato che non si prevede un’espansione della guerra in Libano a breve termine.

Oggi si svolge il secondo turno delle elezioni presidenziali in Iran tra il moderato Masoud Pezeshkian e l’ultra-conservatore Saeed Jalili. L’affluenza è un punto chiave, con la partecipazione del primo turno al minimo storico.

Il tuo 5 x mille può sostenere il processo di pace e gli aiuti umanitari in Siria