#205 – Ripartono i negoziati

Ieri Hamas ha presentato nuove idee ai mediatori del Qatar, Egitto e Turchia per raggiungere un cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri. Israele sta valutando la proposta, con Netanyahu che ha approvato la partenza di una delegazione per i negoziati. La precedente proposta del presidente USA Biden non ha avuto successo, a causa di interpretazioni contrastanti e mancanza di volontà politica.

A giugno, gli USA insistevano sul piano, ma Netanyahu rifiutava di terminare l’assedio senza distruggere Hamas. Hamas voleva un impegno a una cessazione permanente dell’assedio. L’11 giugno, la controproposta di Hamas è stata respinta da Israele, bloccando i colloqui.

Ora Hamas ha ripreso i contatti con i mediatori, confermati dall’ufficio di Netanyahu e dal Mossad. Una fonte AFP ha riferito di sforzi prolungati da parte di Qatar e USA per colmare il divario tra le parti.

Secondo Rami Khouri, ricercatore all’American University di Beirut, ci sono ancora punti critici da risolvere, come la fine completa dell’assedio e il numero di detenuti palestinesi da liberare in cambio degli ostaggi israeliani. Su The Guardian si parla di una “seria divisione” tra esercito e governo israeliano su come procedere, con i vertici militari favorevoli a un accordo, ma i leader politici contrari.

Nel frattempo, Israele continua a colpire duramente Khan Younis, costringendo 250.000 palestinesi a fuggire, con almeno 7 morti in un attacco vicino all’ospedale principale.

L’uccisione di un comandante di Hezbollah ha intensificato i conflitti al confine meridionale del Libano. Israele ha attaccato diversi villaggi, uccidendo un membro di Hezbollah a Houla. In risposta, Hezbollah ha lanciato razzi contro una postazione militare israeliana a Kfar Blum e ha condotto un pesante attacco contro il nord di Israele, in rappresaglia per l’uccisione del comandante Mohammad Nehmeh Nasser. Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato oltre 200 missili contro varie caserme sulle alture del Golan.

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