#193 – Punti di non ritorno

Oggi nel campo profughi di Nuseirat a Gaza, 17 persone sono state uccise in due attacchi separati dall’IDF contro case di famiglie sfollate da Rafah. A Gaza, il varco di Rafah, essenziale per i palestinesi, è stato danneggiato, probabilmente rendendolo inutilizzabile per lungo tempo. L’IDF continua ad attaccare Rafah e la zona del Corridoio di Filadelfia, mentre la crisi umanitaria peggiora a causa del blocco degli aiuti umanitari. Nonostante le “pause tattiche” annunciate per facilitare la consegna degli aiuti, gli attacchi sono ripresi per la pressione del governo Netanyahu.

In Israele, il primo ministro Netanyahu ha affrontato proteste contro la sua gestione dell’assedio a Gaza e la mancata liberazione degli ostaggi di Hamas. Il Congresso USA ha approvato una nuova vendita di armi a Israele, nonostante le preoccupazioni per l’uso di queste armi a Gaza. In Libano, l’esercito israeliano ha ucciso Mohammad Moustapha Ayoub di Hezbollah, che ha risposto con un attacco a un carro armato israeliano. L’inviato USA Amos Hochstein ha visitato Beirut per discutere un accordo di pace, ma le tensioni rimangono alte. Hezbollah ha pubblicato un video di droni che sorvolano infrastrutture israeliane, mostrando la propria prontezza a un’eventuale escalation.

Jeanine Hennis-Plasschaert e Aroldo Lazaro delle Nazioni Unite hanno avvertito del rischio concreto di un conflitto improvviso e più ampio a causa degli errori di calcolo. Il più classico dei modi in cui scoppiano le guerre.

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