#192 – Dissolto il gabinetto di guerra

Ieri sera, durante le celebrazioni per l’Eid al-Adha, le forze israeliane hanno impedito violentemente l’accesso dei palestinesi alla moschea di Al-Aqsa nella Gerusalemme est occupata, picchiando e spingendo i presenti. Simili restrizioni sono in atto dal 7 ottobre e riguardano anche la moschea Ibrahimi di Hebron. A Gaza, le preghiere si sono tenute tra le rovine delle moschee, con oltre 800 danneggiate e 600 distrutte. Tuttavia, Gaza ha vissuto una giornata di relativa calma grazie a una “pausa tattica” annunciata da Israele per facilitare la consegna di aiuti umanitari. Nonostante questa pausa, almeno 10 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore e gli attacchi sono ripresi su Rafah e Deir el-Balah.

Il primo ministro israeliano Netanyahu ha sciolto il gabinetto di guerra istituito con l’ex primo ministro Benny Gantz, mantenendo le consultazioni su Gaza con un gruppo ristretto di ministri. Questa mossa potrebbe influire sulla stabilità del governo, dato che gli estremisti di destra potrebbero reagire negativamente. Netanyahu ha anche criticato gli alti comandanti dell’IDF, segnalando tensioni interne mentre l’esercito ha subito perdite significative.

In Libano, un drone israeliano ha colpito un’auto nel villaggio di Chehabiye, uccidendo un combattente di Hezbollah, Mohammad Ayoub. Questo evento potrebbe preludere a nuove tensioni. Il deputato di Hezbollah Hassan Fadlallah ha ribadito la necessità di fermare l’assedio su Gaza, mentre il portavoce dell’IDF ha avvertito di una possibile escalation. L’inviato USA Amos Hochstein sta partecipando a colloqui indiretti tra Israele e Hezbollah per ridurre le tensioni regionali, e domani incontrerà il presidente del Parlamento libanese, Nabih Berry.

Le discussioni si concentrano su un accordo preliminare per porre fine alle ostilità sul confine, strettamente legato a un cessate il fuoco a Gaza.

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