Gli eventi recenti sono segnati dall’ipocrisia e dal nonsense. Gli USA accelerano una risoluzione per un cessate il fuoco a Gaza al Consiglio di Sicurezza delle UN, pochi giorni dopo aver supportato Israele nel massacro di Nuseirat, dove oltre 270 palestinesi sono stati uccisi per liberare 4 ostaggi israeliani.
In Israele, Benny Gantz si è dimesso dal gabinetto di guerra citando l’assenza di un piano per il futuro di Gaza. Questo non porta alla caduta del governo di Netanyahu, ma lo rende più dipendente dagli alleati di estrema destra. Le dimissioni di Gantz incidono anche sulle relazioni con gli USA, dove è molto apprezzato.
Gantz aveva chiesto un piano strategico entro l’8 giugno. Ora, il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, vuole entrare nel gabinetto di guerra. Netanyahu sta valutando la possibilità di chiudere il gabinetto di guerra e tornare al modello precedente di discussioni sulla sicurezza.
Il massacro di Nuseirat è stato unico per l’uso di un camion di aiuti umanitari USA come copertura. Israele ha ucciso 274 palestinesi, ferendone 698, e liberato 4 ostaggi. Nonostante l’indignazione prevista, i media occidentali hanno parlato di “operazione di salvataggio”.
Il massacro ha avuto il supporto logistico degli USA, che hanno fornito la copertura logistica attraverso il molo temporaneo. L’esercito USA ha poi annunciato la ripresa degli aiuti umanitari con 10 tonnellate di razioni alimentari, insufficienti per i 2,4 milioni di abitanti della Striscia.
Josep Borrell, capo della diplomazia europea, ha condannato il “massacro di civili” e ha chiesto la fine immediata del bagno di sangue. Israel Katz, ministro degli Esteri israeliano, ha respinto le critiche, definendo i civili uccisi “complici dei terroristi di Hamas”.
Sorprendentemente, l’operazione non è stata apprezzata nemmeno dalle famiglie degli ostaggi, che lamentano la lentezza delle liberazioni. Finora, l’IDF ha liberato solo 7 ostaggi in 8 mesi, e secondo Hamas, durante il massacro di Nuseirat sono stati uccisi altri 3 ostaggi.