#186 – Nessuna prospettiva di tregua

Una notte particolarmente violenta nel Libano meridionale ha visto un’escalation di attacchi. Dopo l’attacco di Hezbollah con droni sulla caserma di Hurfeish in Israele, dove un soldato è stato ucciso e altri 9 feriti, Israele ha risposto con numerosi bombardamenti nel sud del Libano. A Adaysse è stato distrutto un ripetitore telefonico, mentre a Beit Yahoun diverse abitazioni e negozi sono stati colpiti, causando incendi e ferendo sette persone. Un membro di Hezbollah è stato ucciso ad Aitaroun da un drone israeliano.

In risposta, Hezbollah ha attaccato con missili una caserma israeliana a Biranit. Ad Abbasiye, Israele ha nuovamente utilizzato bombe al fosforo bianco in zone civili, provocando incendi. Itamar Ben-Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale israeliano, ha invocato un’invasione del Libano, una retorica che ha trovato riscontro in un sondaggio del Jerusalem Post che indica che il 55% della popolazione israeliana sostiene una guerra contro Hezbollah.

A Gaza, un attacco israeliano ha colpito una scuola gestita dall’UNRWA a Nuseirat, causando almeno 40 morti, tra cui donne e bambini. L’esercito israeliano sostiene che la scuola ospitava combattenti di Hamas e del Jihad Islamico, ma non ha fornito prove. L’ospedale al-Aqsa di Deir el-Balah è al collasso, lavorando al triplo della sua capacità. Con la chiusura del varco di Rafah, le evacuazioni mediche sono sospese, mentre la malnutrizione e la fame mietono vittime tra i palestinesi.

Le ipotesi di tregua avanzate da Joe Biden sembrano bloccate. Secondo Reuters, non ci sono progressi concreti, con Hamas che apprezza l’idea di Biden ma richiede maggiori garanzie sul ritiro israeliano.

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