#161 – Tregua. Tra attese, crimini e frenate

Si attende nelle prossime ore la risposta di Hamas all’offerta di tregua di 40 giorni a Gaza, frutto dei negoziati delle ultime settimane al Cairo mediati da Egitto, Qatar e USA.

Anche se si dovesse arrivare a una tregua, siamo davanti a un risultato davvero misero a fronte di mesi di trattative e quasi 35.000 morti accertati.

Ma oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che Israele entrerà nella città di Rafah, nel sud di Gaza, per eliminare Hamas, con o senza un cessate il fuoco e un accordo sulla liberazione degli ostaggi.

Sempre oggi, il quotidiano Middle East Eye racconta che Israele sta allestendo un complesso sistema di posti di blocco che impediranno agli uomini in “età militare” di fuggire da Rafah.

Intanto Israele, gli Stati Uniti e i Paesi del G7 stanno cercando di bloccare la Corte Penale Internazionale, che a breve potrebbe emettere mandati d’arresto contro Netanyahu e altri esponenti di vertice della politica egiziana.

In Libano invece si manifesta nelle università, unendosi alle crescenti proteste in tutto il mondo.

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