#160 – Voci di cessate il fuoco imminente

A Gaza questa notte si è consumata una nuova strage, con un bombardamento israeliano su Rafah che ha ucciso decine di persone.

I bombardamenti israeliani sono stati compiuti poche ore prima di un incontro al Cairo, in Egitto, tra una delegazione di Hamas e i mediatori di Egitto e Qatar per discutere un possibile accordo con Israele per un cessate il fuoco nella Striscia.

Un funzionario di Hamas ha detto ad AFP che “in fase di osservazioni non sono state sollevate questioni di peso alle richieste che Hamas ha presentato” e che l’Egitto ha sottoposto a Israele, e oggi si attende una risposta.

Qualcosa sembra essere cambiato nel clima dei negoziati rispetto alla scorsa settimana, al punto che il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha dichiarato al canale israeliano N12 che “se ci sarà un accordo sospenderemo l’operazione a Rafah”, aggiungendo poi che “la liberazione degli ostaggi è una priorità fondamentale”.

In parallelo, il capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, sempre dal WEF di Riad, ha dichiarato che si prevede che diversi Stati europei riconosceranno lo Stato palestinese entro la fine di maggio.

Dopo settimane di costante sensazione di una rottura dell’equilibrio, oggi la situazione sembra tornata simile a quella che abbiamo conosciuto per mesi sul confine tra Libano e Israele.

Tutto questo avviene il giorno dopo la visita in Libano del ministro degli Esteri francese, Stéphane Séjourné, con l’obiettivo di frenare l’escalation e avviare un percorso politico.

La Francia sta sviluppando una proposta congiunta con gli Stati Uniti che ha già un gradimento preliminare a Beirut, condizionato però a un cessate il fuoco a Gaza.

Il tuo 5 x mille può sostenere il processo di pace e gli aiuti umanitari in Siria