Nel giro di un giorno, il numero di persone morte a Gaza a causa di malnutrizione e disidratazione è raddoppiato. Se fino a ieri erano 10, oggi siamo già a 18.
Il WFP ha denunciato oggi che un convoglio alimentare di 14 camion, il primo del WFP da quando ha sospeso le consegne nel nord di Gaza il 20 febbraio, è stato respinto dall’esercito israeliano dopo un’attesa di 3 ore al checkpoint di Wadi Gaza.
Intanto al Cairo proseguono per il quarto giorno consecutivo i negoziati per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza prima dell’inizio del mese di Ramadan, ma non ci sono aggiornamenti.
Polemiche nel governo israeliano per la decisione di Netanyahu di consentire ai fedeli musulmani di pregare nella moschea Al Aqsa a Gerusalemme.
In Libano, mentre l’ipotesi di soluzioni politiche sembra sempre meno probabile, ieri un attacco israeliano contro il villaggio di Houla, sul confine, ha ucciso tre persone, ovvero un combattente di Hezbollah, sua moglie e suo figlio.
In risposta, ieri sera Hezbollah ha lanciato razzi in direzione del kibbutz Kfar Blum, a 6km dal confine, senza che siano stati segnalati feriti o vittime.
Israele ha approvato la costruzione di 3500 nuove case per i coloni in zone vicine a Gerusalemme, che si aggiungono al numero record già approvato nell’ultimo anno.
Questo è un problema enorme per l’oggi, ma lo è anche nell’ipotesi della creazione di uno Stato palestinese.