La Siria compare soltanto nelle cronache quando Israele colpisce obiettivi militari o civili in città, dimenticando che tra pochi giorni la guerra civile entrerà nel suo 14 anno e che la popolazione non ce la fa più, tra assenza di prospettive politiche e sociali e il peso delle sanzioni internazionali, che rendono impossibile accedere a beni di prima necessità, elettricità e medicine e che, anche se ufficialmente non dovrebbe essere così, limitano gravemente anche l’aiuto umanitario.
Su questo tema segnalo una puntata del podcast di Armadilla, “Diario Siriano”: https://armadilla.coop/s02e08-siria-tra-guerra-e-sanzioni/
Emergono i dettagli della bozza di accordo per una tregua a Gaza discussi a Parigi e riportati anche in Qatar negli ultimi giorni
Secondo quanto riferisce Reuters, il piano include una pausa di 40 giorni di tutte le operazioni militari e lo scambio di detenuti palestinesi con ostaggi israeliani in un rapporto di 10 a 1, quindi 40 ostaggi israeliani tra cui donne, minori, persone sopra i 50 anni e malati, per 400 detenuti palestinesi
Ma nonostante l’ottimismo del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, tutte le parti in causa ritengono che sia troppo presto per parlare di un accordo.
Intanto in Libano il livello dello scontro resta alto dopo l’attacco israeliano su Baalbek di lunedì mattina, e la forza di interposizione ONU, UNIFIL, lancia un nuovo appello per fermare le ostilità e lasciare spazio a una soluzione politica e diplomatica.
Un appello destinato a cadere nel vuoto.