Video e immagini satellitari riprese negli ultimi giorni e verificate in maniera indipendente mostrano che l’Egitto sta costruendo alcune strutture nella zona a ridosso del confine meridionale della Striscia di Gaza, quello con la città di Rafah, che potrebbe essere attaccata nei prossimi giorni dall’esercito israeliano e dove attualmente si trovano 1,4 milioni di palestinesi.
I lavori sono cominciati a partire dal 5 febbraio, e secondo il New York Times è in corso la costruzione di un muro a una certa distanza dal confine, in modo da creare una specie di “zona cuscinetto” in territorio egiziano tra Egitto e Striscia di Gaza.
Non è ancora chiaro a cosa potrebbero servire le strutture, tanto più che il governo egiziano nega che siano in corso lavori, ma l’ipotesi più probabile è che l’Egitto stia creando una zona in cui accogliere e al tempo stesso rinchiudere i palestinesi che dovranno fuggire da Gaza.
Se confermato, sarebbe un grosso cambiamento nelle politiche del governo egiziano, che finora aveva detto che non avrebbe mai consentito ai palestinesi di passare il confine con la Striscia e di entrare in Egitto.
Ma dietro potrebbe anche esserci un calcolo cinico, non diverso da quello della Turchia nel 2016, quando usò i rifugiati siriani come strumento di pressione politica nei confronti dell’Unione europea.