Le Nazioni Unite sono “estremamente preoccupate” per la sorte dei civili a Rafah in previsione di un’invasione di terra israeliana
Eppure, sembra che ormai non si possa tornare indietro
Questa mattina i bombardamenti israeliani su Rafah hanno ucciso almeno 28 persone, mentre il Ministero della Sanità parla di 110 persone uccise nella notte in tutta la Striscia di Gaza.
Tutti questi attacchi sono arrivati in contemporanea a una nuova conferenza stampa del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nella quale ha parlato ancora una volta del piano per l’invasione di terra anche a Rafah.
Netanyahu ha dichiarato che i civili che si trovano a Rafah, cioè circa un milione e mezzo di persone, potranno evacuare prima dell’inizio delle operazioni di terra.
Ma non ha fornito dettagli o una cronologia, ma l’annuncio ha scatenato il panico diffuso, anche perché parliamo di persone che sono già state sfollate una, due o tre volte e che sono fuggite prima da Gaza City e poi da Khan Younis, che in queste ore è sotto assedio da parte delle truppe di terra israeliane.