#102 – A Rafah si prepara un disastro

Mentre in Libano Israele colpisce la città di Nabatieh ferendo gravemente un ufficiale di Hezbollah, Netanyahu continua a dare disposizione per l’avvio dell’operazione di terra su Rafah, il piccolo territorio nell’estremo sud di Gaza in cui si sono ammassati un milione e mezzo di sfollati palestinesi fuggiti dal resto della Striscia.

Ieri sera il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha dichiarato che “la risposta nella Striscia di Gaza è stata eccessiva”, mentre il portavoce della Sicurezza Nazionale, John Kirby, ha spiegato che l’operazione di Israele su Rafah “sarebbe un disastro”.

Il New York Times racconta che, secondo l’intelligence statunitense, in 4 mesi di assedio su Gaza Israele non è nemmeno vicino all’obiettivo di distruggere Hamas, un obiettivo che probabilmente non è realistico.

Oggi si parla anche della società petrolifera italiana ENI, che a ottobre aveva ricevuto dal governo israeliano licenze per l’esplorazione di un giacimento al largo di Gaza.

Mercoledì quattro gruppi palestinesi per i diritti umani hanno mandato una diffida a ENI, affermando che il giacimento appartiene alla Palestina, non a Israele, e che un suo sfruttamente renderebbe ENI complice nei crimini in corso a Gaza.

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