Lotta alle dipendenze a Nabatieh

Armadilla lavora nel Governatorato di Nabatieh, nel sud-est del Libano, per favorire processi territoriali di mediazione del conflitto e il rafforzamento della coesione sociale.

Le difficoltà in Libano non riguardano soltanto i rifugiati, in fuga dal conflitto siriano e dislocati in tutto il Paese, ma anche le comunità locali, che presentano in alcune zone alti livelli di marginalità e di tensioni. In particolare, l’area di Nabatieh è considerata una delle aree a più alto rischio nel Paese a causa della sua distanza dalla capitale, Beirut, e per la sua vicinanza tanto al confine siriano quanto a quello israeliano e alle alture del Golan, contese tra i due Paesi.

Per Armadilla, particolare attenzione va riservata al tema delle dipendenze, un problema che soltanto da pochi anni è considerato rilevante a livello socio-sanitario in Libano. Di conseguenza, l’assenza di metodologie e prassi consolidate ha reso necessario lavorare in collaborazione con realtà capaci di fornire livelli crescenti di competenza al personale locale.

In collaborazione con AUSL della Città si Bologna e con la cooperativa sociale OpenGroup di Bologna, Armadilla si è posta come capofila di un progetto sviluppato dalla Municipalità di Nabatieh e sostenuto da Undp, il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite.

All’interno del Centro per la mediazione sociale inaugurato nel 2018 si sta sviluppando un’esperienza pilota per definire un programma integrato sulle tossicodipendenze che include prevenzione, trattamento e riduzione del danno. Tra le azioni prioritarie, l’avvio di un percorso specifico volto alla gestione del fenomeno del consumo e della dipendenza da sostanze legali e illegali.

Al centro dell’intervento si trovano le competenze fornite da AUSL e Open Group, che sono state individuate da Armadilla come eccellenze italiane nel settore. Le due realtà partecipano alla realizzazione di percorsi di formazione, offrono orientamento ai servizi e realizzano azioni di intervento specifiche, affiancando gli operatori locali (medici, psicologi e social worker) nell’affrontare il fenomeno del consumo problematico e della dipendenza da sostanze legali e illegali.

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