Linee Guida della cooperazione italiana sui diritti dei bambini e adolescenti

In questo Quaderno presentiamo una sintesi delle Linee Guida sull’infanzia e adolescenza, approvate dalla cooperazione italiana nel primo semestre del 2021. La pandemia Covid 19 ha negato diritti a cui eravamo abituati e ci ha fatto vivere momenti che in altre parti del mondo sono, purtroppo, la quotidianità di sempre.

Il testo integrale è disponibile sul sito dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo.

Nella presentazione la viceministra Marina Sereni sottolinea l’importanza di questo settore per il sistema Italia: “Le presenti Linee Guida si pongono come un ponte tra la visione strategica che deve guidare gli interventi e la realtà concreta del lavoro per la promozione e protezione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel mondo della cooperazione allo sviluppo. Da un lato forniscono utili strumenti per stimolare i decisori politici, focalizzandosi sugli approcci e gli indirizzi da seguire, dall’altro offrono riflessioni teoriche e metodologie pratiche da utilizzare quotidianamente sul campo. Il processo che ha portato all’elaborazione di questo documento – guidato dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del MAECI e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e basato sulla partecipazione di una vasta platea di soggetti – merita una lusinghiera menzione, perché è un segnale distintivo dell’approccio italiano. La capacità di mettere a fattor comune esperienze e competenze di un così ampio e variegato numero di attori ha consentito di condividere i punti di forza e di rendere maggiormente efficace l’azione comune.

Nel sistema della Cooperazione allo sviluppo bambine, bambini e adolescenti sono coinvolti non solo in ambiti “tradizionali”, come la sanità e l’istruzione, ma anche in iniziative – spesso innovative – a tutela e promozione della genitorialità, di situazioni emergenziali o conflittuali, di approccio con la giustizia, ecc. In ogni contesto occorre necessariamente considerare le esigenze specifiche di cui i minori sono portatori, che diventano interessi primari – “best interests of the child” – che gli attori di cooperazione e le Autorità coinvolte sono tenuti a perseguire prioritariamente. La rapida evoluzione delle tecnologie ha inoltre contribuito a creare nuovi ambiti in cui possono registrarsi violazioni dei diritti dei minori, come nel campo della comunicazione e dell’immagine: sono aspetti questi opportunamente presi in esame in questo documento. Al centro delle tematiche minorili si pone ormai da un trentennio la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo (CRC). Entrata in vigore nel 1990 e ratificata dall’Italia nel 1991, la CRC ha dettato i parametri con cui trattare le tematiche della tutela e promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, visti in una prospettiva di soggetti portatori di diritti e agenti di sviluppo sostenibile.

Il presente documento comprende dieci ambiti tematici che rappresentano i possibili campi di attuazione di intervento secondo i principi enunciati dalla CRC, secondo la classificazione dei diritti di cui i minori sono portatori, nonché secondo l’efficacia della cooperazione internazionale.

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